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ESISTE UNA TRINITÀ?
Una dottrina fondamentale della cosiddetta “Cristianità” è quella nota come la “Santa Trinità”. È accettata come verità scritturale ed è ritenuta sacra da milioni di persone. La dottrina, in breve, dice che vi siano tre dèi in uno: “Dio il Padre, Dio il Figlio, e Dio lo Spirito Santo”, tutti e tre uguali in potenza, sostanza ed eternità. Come la definisce l’Enciclopedia Cattolica sotto il titolo “Trinità, La Benedetta”, “La Trinità è il termine impiegato per significare la dottrina principale della religione cristiana, . . . nell’unità della Divinità ci sono Tre Persone, il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo, e queste Tre Persone sono veramente distinte l’una dall’altra. Quindi, nelle parole del Credo d’Atanasio : ‘Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, e lo Spirito Santo è Dio, tuttavia non vi sono tre Dèi, ma un solo Dio”.
Tale dottrina, coi tentativi fatti per spiegarla, è una gran confusione. Scusarla con la parola “Mistero!” non è soddisfacente. Se si pensa alle parole dell’apostolo : “Dio non è il Dio della confusione” (1 Corinzi 14:33, Ti), si capisce subito che questa dottrina non è da Dio. Ma, uno potrebbe domandare, se Fautore di questa confusa dottrina non è Dio, chi lo è?
L’origine della trinità risale agli antichi Babilonesi ed Egiziani e ad altri antichi mitologisti. Giudei e cristiani non metteranno in dubbio che questi antichi popoli adoravano dèi demonici e che la tipica nazione d’Israele ricevette per questo l’avvertimento divino di non mischiarsi con loro. Ne consegue quindi che Dio non è Fautore di questa dottrina. Vi sono altri due interessanti fatti : (1) Un religioso del secondo secolo, chiamato Tertulliano, abitante a Cartagine, in Africa, introdusse il termine trinitas negli scritti ecclesiastici latini, poiché il termine “trinità” non è usato nemmeno una volta nelle Scritture ispirate. (2) La dottrina della triade fu introdotta per la prima volta negli scritti ecclesiastici greci da un ecclesiastico chiamato Teofilo, pure del secondo secolo. Nel quarto secolo, o nell’anno 325 (d. C), un concilio di sacerdoti si radunò sotto la giurisdizione dell’imperatore non battezzato Costantino a Nicea, nell’Asia Minore, e confermò la dottrina. Essa divenne così la dottrina dell’organizzazione religiosa della cristianità, e il clero si è sempre attenuto a questa complicata dottrina. L’ovvia conclusione è quindi che Satana ha inventato la dottrina della trinità.
Si potrebbe chiedere : Ma che diremo delle scritture citate per sostenere la “trinità”? Non indicherebbero esse che la dottrina insegnata dal clero sia diversa dalla trinità dell’antica Babilonia? Ogni persona onesta che teme Dio vuol conoscere i fatti. Essa sa che la conoscenza è una difesa contro l’errore e che per acquistare tale conoscenza si devono esaminare con franchezza entrambe le parti di una questione. Perciò rivolgiamo l’attenzione ai principali passi che si adoperano per sostenere la dottrina della trinità.
Primo, il versetto che si trova in 1 Giovanni 5:7, nella Versione di Diodati e nella Versione di Tintori. Esso dice : “Son infatti tre che rendon testimonianza in Cielo : il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo; e questi tre sono uno solo”. (Ti) Secondo, Giovanni 10: 30, che afferma semplicemente : “Io ed il Padre siamo uno”. Terzo, le parole dette da Paolo riguardo a Cristo Gesù, in 1 Timoteo 3:16 (Di) : “Iddio è stato manifestato in carne”. E, quarto, il ben noto versetto di Giovanni 1:1: “Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”.
Quando i seguaci chiedono agli ecclesiastici come mai possa esistere tale combinazione di tre in uno, essi son costretti a rispondere : “È un mistero”. Alcuni cercheranno d’illustrarlo con triangoli, trifogli o immagini con tre teste su un solo collo. Nondimeno, le persone sincere che vogliono conoscere il vero Dio e servirlo trovano alquanto difficile amare e adorare un complicato, capriccioso Dio con tre teste. Il clero che diffonde queste idee subito si contraddice dichiarando che Dio fece l’uomo a sua immagine ; infatti nessuno ha mai visto una creatura umana con tre teste. I veri cristiani prendono la determinazione che “sia Dio trovato verace, benché ogni uomo sia trovato bugiardo”. Essi accettano la regola : “Ogni parola di Dio è pura”. (Romani 3:4, NW; Proverbi 30: 5, KJ) Poiché i versetti che abbiamo citato son presi dalla pura Parola di Dio, la Bibbia, è vitale che si considerino con molta attenzione. Tenendo questo esaminiamo 1 Giovanni 5: 7 (Ti) : “Son infatti tre che rendono testimonianza in Cielo: il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo; e questi tre sono uno solo”.
Questo è un lampante esempio di aggiunta alla Parola di Dio, sebbene tale aggiunta sia espressamente condannata. Commentando su questo versetto, un traduttore della Scrittura Greca, Beniamino Wilson, scrive nel suo Emphatic Diaglott: “Questo versetto inerente alla testimonianza celeste non si trova in nessun manoscritto greco scritto prima del quindicesimo secolo. Non è citato da nessuno degli scrittori ecclesiastici greci; né da alcuno dei primi padri latini, neanche quando i soggetti che trattavano li avrebbero naturalmente indotti a servirsene. Perciò è evidentemente spurio”. La correttezza di questa affermazione è indicata dal fatto che le traduzioni moderne ( eccetto le traduzioni cattoliche romane di versioni latine) non includono il versetto.
II prossimo versetto da considerare è Giovanni 10:30: “Io ed il Padre siamo uno”. Se si legge solo questo passo si può anche pensare che Dio e Gesù siano uno; ma uno in qual modo? Geova consiglia: “Acquista la sapienza. Sì, a costo di quanto possiedi, acquista l’intelligenza”. (Proverbi 4: 7) Questa regola dev’esser sempre seguita, e non meno in questo caso.
Ciò che Gesù volle dire in Giovanni 10:30 lo spiega egli stesso nella preghiera che fece al Padre la notte prima d’essere giustiziato: “Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch’essi siano in noi; affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno”. (Giovanni 17: 20-22) Gesù pregava per quelli che sarebbero divenuti membri del suo corpo, la congregazione. Paolo conferma questo pensiero, in 1 Corinzi 12:12 : “Siccome il corpo è uno ed ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un unico corpo, così ancora è di Cristo”. Illustrando questo punto egli scrive : “Il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, egli, che è il Salvatore del corpo”. (Efesini 5: 23) E ponendo ora Geova come Capo al disopra di tutti, l’apostolo scrive ancora “che il capo d’ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio”. (1 Corinzi 11: 3) Si rivela la piena verità, cioè, come Cristo e i membri del suo corpo son considerati uno, così Geova e Cristo sono considerati uno. Essi son tutti uno nell’accordo, nel proposito e nell’organizzazione. Se questa non fosse la conclusione logica Gesù non avrebbe detto mai : “Il Padre è maggiore di me”, e perciò : “Non la mia volontà, ma la tua sia fatta”. (Giovanni 14: 28; Luca 22:42) Quindi tutti, compreso Gesù, sono completamente sottomessi al grande Capo, Dio Onnipotente.
La pretesa del clero che l’Iddio Onnipotente si manifestasse nella carne agli uomini di questa terra richiede un esame del passo di 1 Timoteo 3:16, che dice : “Iddio è stato manifestato in carne”. (Di) Nello Emphatic Diaglott di Beniamino Wilson, una nota in calce dice su questo versetto: “Quasi tutti i manoscritti antichi, e tutte le versioni hanno ‘Colui che ‘, invece di ‘Iddio’ in questo passo. Questa forma è stata adottata”. La versione cattolica di Tintori dice in questo versetto: “E senza dubbio è grande il mistero della pietà, che si è manifestato nella carne”. La Versione Riveduta traduce : “Colui che è stato manifestato in carne” ; e la stessa cosa dice quella di Co corda. Se questi fosse stato Dio Onnipotente incarnato, il che avrebbe dovuto essere se la trinità fosse vera, queste parole di Giovanni sarebbero allora false : “Nessuno ha mai veduto Iddio; l’unigenito Figliuolo, che è nel seno del Padre, è quel che l’ha fatto conoscere”. (Giovanni 1: 18) Ma, queste parole fanno notare che Gesù, essendo in completa unità col Padre, potè annunciarlo o rivelarlo, con le parole e con le opere, dinanzi a tutti gli uomini mentre era nella carne. Quindi Gesù disse : “Chi ha veduto me, ha veduto il Padre”. — Giovanni 14: 9.
Davide, parlando sotto ispirazione, dice che l’uomo è fatto “di poco inferiore agli angeli”. In Ebrei 2:9 troviamo che le stesse parole sono citate per descrivere Gesù: “Vediamo però . . . quel Gesù, fatto di poco inferiore agli Angeli, a motivo della morte patita”. (Ti) Se la dottrina della trinità è vera, Dio fu inferiore agli angeli mentre fu sulla terra ; il che è contrario alla sua supremazia. Ma noi sappiamo che Gesù venne sulla terra per provvedere un riscatto corrispondente con la sua perfetta vita umana. Il riscatto doveva dunque essere uguale a ciò ch’era stato perduto, cioè le perfetta vita umana come Adamo l’aveva avuta in Eden. Perciò leggiamo rispetto a Gesù : “Il quale, benché esistesse in forma di Dio, non considerò affatto la rapina, cioè, che dovesse essere uguale a Dio. No, ma egli annichilì se stesso e prese la forma di uno schiavo divenendo simile agli uomini. Inoltre, quando si trovò nella forma di un uomo, umiliò se stesso”. (Filippesi 2:6-8, NW) La giustizia di Dio non avrebbe permesso che Gesù, come riscatto, fosse più di un uomo perfetto. Pertanto egli non potè essere il supremo Iddio Onnipotente nella carne.
L’ultimo versetto da considerare in quanto alla trinità è Giovanni 1:1: “Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”. Per eliminare ogni apparente contraddizione ci riferiamo al testo greco tradotto parola per parola nella versione interlineare dell’E rnphatic Diaglott. Esso dice : “In un principio era la Parola, e la Parola era con il Dio, e un dio era la Parola”. Notate la proposizione. “La Parola era con il Dio”. In questo caso “Dio” è scritto con l’articolo “il” davanti, mentre nella proposizione seguente, “e un dio era la Parola”, noterete che “dio” è scritto con l’articolo indeterminativo “un”. Questo prova che si parla di due persone le quali stanno l’una insieme all’altra, e non di due persone che siano un solo e stesso Dio. Quindi è corretta la Traduzione del Nuovo Mondo quando dice in Giovanni 1:1, 2 : “In origine la Parola era, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio. Costui era in origine con Dio”.
Meditando seriamente su questo passo si ricordano altri fatti chiarificatori. Salmo 90:2 afferma che Dio è “ab eterno in eterno”. Dato che ciò è vero, come poteva la Parola, essendo il Dio, avere un principio? La verità della questione è che la Parola è il Figlio di Dio che divenne Gesù Cristo e in realtà ebbe un principio. In Apocalisse 3:14, egli dice chiaramente d’essere stato il principio della creazione di Dio. Perciò è chiamato l’”unigenito” del Padre, in Giovanni 1 : 14 (KJ) : “E la Parola è stata fatta carne, ed ha abitato fra noi (e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come dell’unigenito del Padre) piena di grazia e di verità”. I’apostolo Paolo sostiene questa verità quando parla di Gesù come del primogenito d’ogni creatura”. (Colossesi 1:15) Di nuovo gl’insegnanti della trinità devono dunque difendersi affermando: “È un mistero!”
Lo spirito santo
Delle quattro scritture che il clero erroneamente cita per sostenere la trinità, soltanto la prima (1 Giovanni 5:7, Ti) comprendeva le parole “e lo Spirito Santo”, e queste parole sono state trovate false. In genere si pensa che lo “Spirito Santo” sia una persona spirituale, la terza persona della ”trinità”, e che sia uguale a Dio e a Cristo in potenza, sostanza ed eternità. La parola greca che in italiano è tradotta spirito vuol dire “spirito” o “soffio”. Un po’ di ricerca in un vocabolario greco-italiano rivelerà che la parola greca pneuma tradotta “spirito” è la stessa parola che la Bibbia traduce anche “vento”. Come il vento è invisibile all’uomo, così lo e lo spirito di Dio. Quando un uomo ha su di sé lo spirito di Dio significa che Dio lo ha autorizzato a fare un dato lavoro, non importa quale esso sia. Quindi lo spirito santo è l’invisibile forza attiva di Dio Onnipotente che spinge i suoi servitori a fare la sua volontà.
Per amore dell’argomento, supponiamo che Dio e Gesù fossero uno in uguaglianza, potere ed eternità quando Gesù fu sulla terra, finché fu battezzato. Dov’era, allora, la terza persona della “trinità”, lo “Spirito Santo”! I trinitari diranno ch’erano tutt’e tre in uno in quell’intero periodo. Ma non dice forse la Bibbia che quando Gesù fu battezzato lo spirito scese su di lui come una colomba e Gesù fu subito portato via dallo spirito ? I trinitari diranno che tutt’e tre le persone della “trinità” in quell’occasione si misero chiaramente in evidenza e citeranno Matteo 3 :16, 17 (Ti) : “Gesù, battezzato che fu, uscì subito dall’acqua. Ed ecco gli si apersero i cieli, e vide lo spirito di Dio scendere come colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo dire : Questo è il mio Piglio diletto nel quale mi sono compiaciuto”.
Però, gli insegnanti della trinità dovranno rispondere a parecchie domande imbarazzanti su questo passo, come quelle che seguono: Di chi era la voce che venne dal cielo, dicendo: “Questo è il mio Piglio diletto” ? la voce di Gesù stesso? E dove era stato fino ad allora lo “Spirito Santo”, dal momento che ora scendeva per la prima volta su Gesù? E non erano stati aperti i cieli a Gesù, se era Dio, nei precedenti trentanni del suo soggiorno terreno? Se fosse stato Dio o parte di una trinità, uguale a Dio in potenza, sostanza ed eternità, avrebbe sempre avuto accesso ai cieli. Queste ed altre domande ugualmente imbarazzanti hanno convinto il clero che è molto meglio dire che è tutto un gran mistero.
Sì, sarebbe un mistero se la dottrina della trinità fosse vera. Una della cose più misteriose è la domanda : Chi governò l’universo nei tre giorni che Gesù fu morto e nella tomba, o, per questo motivo, nei trentatré anni e mezzo che sulla terra fu fatto un “poco inferiore agli angeli”? Se Gesù fosse stato Dio, durante la morte di Gesù anche Dio sarebbe stato morto e nella tomba. Quale meravigliosa opportunità avrebbe avuto Satana d’assumere il pieno controllo! Ma il semplice fatto che non gli fu possibile dimostra che il morto era l’unigenito Figlio, e lui solo. Le Scritture dichiarano, in 1 Timoteo 1:17, che Dio è il “re dei secoli, immortale”. Perciò, se Gesù fosse stato l’immortale Iddio, non sarebbe potuto morire. Durante la vita terrena di Gesù il Diavolo aveva compiuto ogni sforzo per farlo morire; ed ora, dopo esserci infine riuscito, non avrebbe certo permesso a Gesù di risuscitare se fosse stato Dio Onnipotente a morire. Come è inconsistente tutto questo, secondo la “trinità”!
Appropriate son qui le parole che Gesù dice in Giovanni 14:28 : “Il Padre è maggiore di me”. Questo non vuol dire soltanto “maggiore” nell’incarico ma pure nella persona. Fedele alla sua promessa, il Padre risuscitò suo Figlio il terzo giorno. Se Geova e il Cristo morto fossero stati uno nella sostanza, la risurrezione sarebbe stata impossibile. I religiosi citeranno le parole di Gesù che si leggono in Giovanni 10:17,18 : “Io depongo la mia vita, per ripigliarla poi. Nessuno me la toglie, ma la depongo da me. Io ho potestà di deporla e ho potestà di ripigliarla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio”. Così sperano di sostenere che Gesù fosse Dio e che potesse risuscitarsi.
Ma, anche secondo la Versione Riveduta, la traduzione di Giovanni 10:17, 18 porta alla conclusione che Gesù, per il fatto che deponeva volontariamente la sua vita, ebbe con l’ordine del Padre la certezza che sarebbe stato risuscitato e avrebbe di nuovo ricevuto la vita. Egli riebbe la vita quando Dio gliela ridiede per mezzo della risurrezione. Qui la Traduzione del Nuovo Mondo dice correttamente : “Cedo la mia anima, onde la riceva ancora. Nessun uomo me l’ha tolta, ma io la cedo di mia propria iniziativa. Io ho l’autorità di lasciarla, ed ho l’autorità di riceverla ancora. Su ciò ho ricevuto comandamento dal Padre mio”. Questo fa capire che ubbidendo alla volontà di Dio Gesù depose volontariamente la propria vita per riscatto, e in compenso della fedeltà ebbe l’autorità di ricevere ancora la vita dalle mani del Padre mediante la risurrezione.
La dottrina della trinità non fu concepita da Gesù o dai primi cristiani. In nessun luogo le Scritture fanno alcuna menzione di una trinità. Perciò, se, come si pretende, è la “dottrina principale della religione cristiana”, è più che strano che questa complicata e confusa dottrina non venisse affatto considerata da Cristo Gesù, con qualche spiegazione o insegnamento. È ancor più strano che uomini imperfetti vissuti più di cent’anni dopo nella loro religione ne ricevessero l’idea dai pagani e la insegnassero come verità scritturale. La chiara verità è che questo è un altro dei tentativi che Satana compie per impedire alle persone che temono Dio d’imparare la verità di Geova e del Figlio, Cristo Gesù. No, non esiste alcuna trinità!