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CHI È GEOVA?
“Chi è Geova?” Questa è una vecchia domanda. Quando Faraone d’Egitto la fece per la prima volta, nel sedicesimo secolo a.C., usò un tono di sfida e di disprezzo, e aggiunse, “ch’io debba ubbidire alla sua voce e lasciar andare Israele? Io non conosco Geova, e non lascerò affatto andare Israele”. Questa sfida fece rivolgere al profeta Mosè le seguenti parole di conforto: “Faraone non vi darà ascolto; e io metterò la mia mano sull’Egitto, e farò uscire dal paese d’Egitto le mie schiere, il mio popolo, i figliuoli d’Israele, mediante grandi giudizi. E gli Egiziani conosceranno che io sono Geova, quando avrò steso la mia mano sull’Egitto e avrò tratto di mezzo a loro i figliuoli d’Israele”. — Esodo 5:2 e 7:4, 5, VR e AS.
Nella Bibbia l’Egitto è adoperato come un modello in piccole proporzioni dell’intero mondo di oggi. In quelle parole che si riferiscono all’Egitto è quindi l’avvertimento che fra breve tutto il mondo imparerà e conoscerà che il solo, vivente e vero Iddio è Colui che si chiama Geova, ma in un modo che ad essi non piacerà. Perciò è bene imparare ora chi e che cosa egli è, per agire ora a nostro profitto.
Quando Mosè fu dinanzi al Faraone d’Egitto e gli comunicò le richieste di Dio, Mosè pronunciò il nome dell’Iddio che l’aveva mandato. Mosè non disse: IL Signore dice così e così’; perché Faraone e gli Egiziani adoravano e riconoscevano i loro falsi dèi come signori. Anche quando in Egitto parlò al proprio popolo per spiegare loro il suo ritorno, Mose disse il nome di Dio indicando in modo particolare Colui che lo aveva rimandato in Egitto. Leggiamo : “Dio disse a Mosè: IO SONO COLUI CHE SONO; e aggiunse: Così dirai a’ figli di Israele; COLUI CHE É (ebraico : Ehyeh) mi ha mandato a voi. E disse ancora Dio a Mosè: Queste cose dirai a’ figli d’Israele: Il Signore Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, e il Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi; questo è il mio nome in eterno, e con questo sarò ricordato di generazione in generazione”. (Esodo 3: 14, 15 Sa) Dopo che Mosè e il fratello Aaronne erano comparsi dinanzi a Faraone per la prima volta, leggiamo: “Il Signore parlò a Mose, e disse : Io sono Geova, e apparii ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe come il Dio onni-potente, ma non rivelai ad essi il mio nome GEOVA”. — Esodo 6: 2, 3, Sa e AS.
Non c’è da sbagliarsi. Se leggiamo la sua Parola scritta, troviamo il nome di Dio. Non si guadagna niente sostenendo che la pronuncia Geova non sia corretta. Le Scritture scritte prima dell’era cristiana furono scritte praticamente tutte in ebraico, una parte in aramaico; e in quelle scritture si trovano le lettere alfabetiche del nome di Dio cioè, Yod He Vau He (UYUW, o YHVH), dal primo all’ultimo libro. Il nome simboleggiato da queste quattro consonanti ebraiche, ricorre, in tutto, 6.823 volte nelle Scritture Ebraiche. (Pagina 39 £ 2 del The Biblical Text in the Mahing, di Roberto Gordis. E Lexicon in Veteris Testamenti Libros, di Koehler-Baumgartner.) Le Scritture Ebraiche cominciarono a tradursi in greco verso il 280 a- C. Ma già qualche tempo prima i superstiziosi Ebrei avevano cominciato a non pronunciare il nome, nel timore di usarlo invano. Perciò ogni volta che leggevano e trovavano il nome, essi pronunciavano invece la parola Adonai (Signore) o Elohim (Dio). Tuttavia, allorché fecero in greco la prima traduzione conosciuta come Versione dei Settanta (LXX) i traduttori non seguirono quest’abitudine ma adoperarono nella loro versione greca le quattro lettere ebraiche (UYUW) del nome di Dio.
Gli scrittori delle Scritture Greche Cristiane si servirono di quella Versione dei Settanta e ne citarono il testo greco che conteneva il nome letterale di Dio Onnipotente. Ma successivi copisti della Versione dei Settanta cominciarono a togliere le lettere ebraiche del nome divino e a sostituir loro le parole greche che significavano “Signore” o “Dio”. Quindi i traduttori della Bibbia cominciarono a seguire quest’abitudine rabbinica, che spiega in parte perché il nome non compare nella maggioranza delle traduzioni delle Scritture Greche Cristiane. Facendo la traduzione latina Volgata, Gerolamo seguì la stessa usanza, e in Esodo 6: 3 adoperò il titolo Adonai invece di Geova, il che spiega perché il nome non compare nel testo della versione cattolica romana fatta in italiano da Antonio Martini. Il nome personale di Dio è comunque indicato in tutte le Bibbie italiane che hanno note in calce su Esodo 3: 15; 6:3; Matteo 1: 21, ed altri. La Versione di Giovanni Luzzi rende ripetutamente il nome “Jahveh” la Versione di Oscar Cocorda lo rende “Iaveh” in molte ricorrenze e la Versione di Giovanni Diodati usa il nome “Geova” in un titolo, all’inizio
del capitolo 41 di Isaia. Anche se nessuna di queste pronunce corrisponde a come Dio pronunciò il nome a Mosè, essa ci aiuta a capire istantaneamente a chi il nome si riferisce. Nello stesso modo il nome “Gesù” non è come questo nome si pronunciava in origine nell’ebraico o aramaico; ciò nonostante questa pronuncia approssimativa ci aiuta a capire istantaneamente a chi si riferisce e non lo disonora né lo bestemmia.
Per farne un’illustrazione : La cattolica Versione di Tintori, in Salmo 109:1, 2, dice: “Il Signore ha detto al mio Signore : “Siedi alla mia destra, finché non avrò messo i tuoi nomici a sgabello dei tuoi piedi’. Il Signore farà uscire da Sionne lo scettro della tua potenza: Impera sopra i tuoi nemici”. Ma la Versione Americana Standard, in questo stesso salmo del re Davide (Salmo 110: 1, 2), dice in inglese: “Geova ha detto al mio Signore : Siedi alla mia destra, finché non avrò fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi. Geova farà uscire da Sion la verga della tua forza : Governa in mezzo ai tuoi nemici”. Così quest’ultima traduzione, dando sinceramente il giusto valore al nome di Dio, evita ogni confusione mentale; mostra che la persona che Davide chiamò “Mìo Signore” è il Messia, che Geova costituisce Re e Sacerdote a somiglianza di Melchisedec. Quando la Versione Autorizzata o del re Giacomo traduce il nome di Dio in inglese col titolo “Signore” o “Dio”, mette sempre questo titolo tutto in lettere maiuscole, come “SIGNORE”, “DIO”, per distinguerlo dalle comuni parole “Signore” e “Dio”. — Si noti ciò in Salmo 110: 1.
Leggendo i versetti della Bibbia Ebraica nei quali è il nome possiamo trovare la risposta alla domanda: Chi è Geova? Nel Salmo 90 il profeta Mose scrive: “Signore, tu sei stato per noi un rifugio d’età in età. Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi, ad eterno in eterno, tu sei Dio. Ritorna, o Geova; fino a quando? e muoviti a pietà dei tuoi servitori”. (Salmo 90: 1, 2, 13, VS e AS) Chi è dunque Geova? Egli è Dio e, come tale, non ebbe mai principio. La sua eternità è dichiarata anche in Isaia 57:15: “Così parla Colui ch’è l’Alto, l’eccelso, che abita l’eternità, e che ha nome ‘Santo’: Io dimoro nel luogo alto e santo”. A motivo della sua eternità, è una completa bestemmia parlare di qualsiasi donna come della “madre di Dio”, poiché la donna è sempli-cemente una creatura inferiore che Dio creò all’uomo quale aiutante.
Geova regna in eterno sopra tutto lo spazio universale. Egli è degno di ogni onore e gloria, e uno dei suoi scrittori ispirati giustamente dice: “Or al Re d'eternità, incorruttibile, invisibile, unico Dio, siano onore e gloria per i secoli dei secoli”. (1 Timoteo 1: 17, NW) Essendo eterno e incorruttibile, egli è la Fonte di tutta la vita. Alcuni pensano che il suo nome Geova significhi “autoesistente o eterno”; e la traduzione della Bibbia fatta in inglese dallo studioso d’ebraico I. Leeser e anche la Versione Riveduta in italiano rendono il nome “L’Eterno” invece che Geova.
Vi fu dunque un tempo in cui Geova era tutto solo nello spazio universale. Tutta la vita, l’energia e il pensiero erano in lui solo. Ma egli non poteva sentirsi solitario, perché è completo e non gli manca niente. Poi venne il tempo quando Geova cominciò a creare. Per la prima volta egli divenne in quel tempo l’Iddio di tutta la sua creazione. Perciò all’inizio del racconto della creazione il primo versetto della Bibbia parla di lui come di Dio. “In principio Dio creò il cielo e la terra”. (Genesi 1:1, Ti) Poiché Geova è l’Iddio Creatore, l’espressione “Geova Dio” è appropriata e viene usata. Questa espressione sì trova subito dopo il racconto della creazione. Leggiamo : “Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che GEOVA DIO fece la terra e i cieli”. (Genesi 2: 4, 5, 7-9, 15, 18, 19, 21, 22, VR e AS) Le sue prime creature furono creature spirituali, spiriti come lui. Gesù disse : “Dio è uno Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo con spirito e verità”. (Giovanni 4; 24, NW) Dato che è uno spirito, Geova è e sarà sempre invisibile agli occhi umani. Egli disse a Mosè : “Tu non puoi veder la mia faccia, perché l’uomo non mi può vedere e vivere”. (Esodo 33: 20) Egli è così glorioso che nessuna creatura umana ne potrebbe sopportare la vista.
Benché sia il grande Spirito, il grande Personaggio intelligente, attivo, invisibile all’uomo, egli si è fatto discernere dall’uomo mediante le sue meravigliose opere creative. Pertanto quelli che negano la sua divinità o il fatto che è l’Iddio Creatore sono soggetti alla condanna. “Infatti le sue invisibili quali-tà, perfino la sua eterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché sono comprese dalle cose fatte, così che sono inescusabili”. (Romani 1: 20, NW) Parlando della Sua gloria di Creatore, l’ispirato salmista cantò con fede: “Anima mia, benedici l’Eterno! O Eterno, mio Dio, tu sei sommamente grande; sei vestito di splendore e di maestà. Egli s’ammanta di luce come d’una veste; distende i cieli come un padiglione; egli costruisce le sue alte stanze nelle acque; fa delle nuvole il suo carro, s’avanza sulle ali del vento; fa dei venti i suoi Angeli, delle fiamme di fuoco i suoi ministri”. — Salmo 104: 1-4; Ebrei 1:7,14, VR e Di. Quale Creatore, Geova è la Fonte di tutta la vita e la potenza e d’ogni buona qualità, e le sue opere son perfette. A lui Mosè innalzò questo cantico : “Io proclamerò il nome di Geova. Magnificate il nostro Iddio! Quanto alla Ròcca, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio fedele e senza iniquità; egli è giusto e retto”. Egli è dunque Colui del quale è scritto: “Ogni dono buono e ogni regalo perfetto vengono dall’alto, poiché discendono dal Padre delle luci celestiali, e presso di lui non vi è variazione di mutamento d’ombra”. (Deuteronomio 32: 3, 4, Vie e AS; Giacomo 1: 17, NW) Perciò Dio non diede mai all’universo un diavolo, perché non creò mai tale malvagia creatura. Invece, è L’Autore di tutti i provvedimenti che sono stati presi per salvare il genere umano dal peccato, dalla schiavitù, dall’afflizione e dalla morte che quel malvagio avversario ha portato sopra la nostra razza. Per questa ragione si dice: “A Geova appartiene la salvezza; la tua benedizione riposi sul tuo popolo!” — Salmo 3: 8, VR e AS.
LA SUA ORGANIZZAZIONE UNIVERSALE
Geova Dio dispose tutte le sue sante e intelligenti creature nei cieli in un’ordinata, armoniosa, pacifica organizzazione, perché compissero sotto di lui la sua volontà. Tutte queste angeliche creature spirituali, essendo così disposte, formavano la sua organizzazione universale di sopra. Erano tutti figli di Dio, e tutti avevano ricevuto la vita da lui, Fonte di vita. Quando l’uomo e la donna perfetti furono creati sulla terrà e ricevettero l’incarico di adempiere il mandato che Dio aveva imposto loro nel giardino di Eden, essi costituirono la parte visibile della Sua organizzazione universale. Furono i suoi figli terreni; perciò Adamo fu chiamato allora “il figlio di Dio”. (Luca 3: 38, KJ) Adamo ed Eva persero la loro parentela di figli di Dio nella sua organizzazione universale quando presero parte alla ribellione contro la sovranità universale di Geova.
Come Creatore e Capo della sua organizzazione universale di sante creature fedeli, Geova esercita giustamente il dominio dell’universo. Ma oggi dinanzi a tutto il cielo e la terra è la grande contesa : Chi è il supremo? Chi ha in fatto e in diritto la sovranità sopra tutto l’universo? Il proposito principale di Geova è quello di risolvere tale contesa. Questo significa la rivendicazione della sua sovranità o dominio universale. In Salmo 83 ; 17, 18 gli viene rivolta la preghiera di vendicare la sua suprema posizione di governante contro tutti i suoi alleati oppositori, con queste parole: “Siano svergognati e costernati in perpetuo, siano confusi e periscano! E conoscano che tu, il cui nome è GEOVA, sei il solo Altissimo sopra tutta la terra”. La sua supremazia sarà stabilita in modo che non ve ne sia più dubbio.
Quando Geova avrà così rivendicato la sua sovranità universale distruggendo tutti i suoi nemici in cielo e sulla terra, egli sarà di nuovo il grande Teocrata o Governatore teocratico di tutte le creature viventi. Il suo governo teocratico governerà tutte le parti abitate dell’universo. La sua legge teocratica sarà osservata in ogni luogo. Quindi non si permetterà alcuna ribellione di lunga durata come quella che v’è stata nei seimila anni della storia umana, poiché Geova Dio avrà rivendicato una volta per sempre la sua sovranità universale e il suo santo nome contro tutte le false accuse, le riprovazioni e le sfide dei suoi maligni nemici, demonici e umani. Egli è l’Onnipotente, il Supremo. Egli e il suo celeste Figlio, che nomina Re teocratico sotto il Suo comando nel governo teocratico, costituiscono “le Autorità Superiori”, alle quali devono sottoporsi tutte le anime degne di vivere. Geova Dio ha ordinato che sia così. — Romani 13: 1, 2.
Questo celeste Figlio insegnò ai suoi seguaci la preghiera: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matteo 6: 9, 10, NW) Qui si riferiva al sacro nome e al regno di Geova Dio. Il nome di Dio deve essere infine santificato con lo stupendo atto della vendetta di Geova nella guerra universale di Harmaghedon. Il mezzo con cui si dimostrerà che il suo nome è santo e merita d’esser ritenuto sacro è il regno del suo Messia, che fra breve combatterà vittoriosamente questa guerra di Harmaghedon contro tutti i nemici. Né ribelli, né cose idolatre, né organizzazioni lo priveranno di gloria. Egli dice: “Io sono Geova, questo è il mio Nome; ed io non darò la mia gloria ad alcun altro, né la mia lode alle sculture". — Isaia 42: 8, Di e AS.
Il nome “Geova” è un verbo ebraico e si ritiene che voglia significare “Egli causa l’essere”, cioè agisce per un proposito. Quando fece conoscere in modo speciale suo nome al profeta Mosè, glielo rivelò in relazione col proposito che aveva circa il suo popolo eletto, allora schiavo in Egitto. Indipendentemente dal significato letterale, il suo nome “Geova” implica dunque il proposito che ha riguardo alle sue creature. (Esodo 3:15-21; 6:2-8) Molte volte in tutta la Bibbia egli dichiara il proposito di far conoscere a tutte le nazioni e al suo popolo favorito che egli è Geova. Nel solo libro profetico di Ezechiele questa dichiarazione del proposito di far conoscere a tutti eh’egli è Geova ricor-re più di sessanta volte. (Esodo 6:7; Ezechiele 6: 7, 10, 13, 14) Un’importante parte del suo grande proposito è quindi la rivendicazione del suo biasimato e mal rappresentato nome. La sua rivendicazione è più importante della salvezza degli uomini.
Perché ha questo Dio Onnipotente permesso al suo principale avversario e a tutti i servitori di quel malvagio di vivere e compiere le loro malvagità sino alla finale battaglia di Harmaghedon? In poche parole Geova disse all’ostinato Faraone d’Egitto: “Affinché tu riconosca non esservi nessuno simile a me su tutta la terra. Ora poi, stendendo la mano, percuoterò te e il tuo popolo colla peste e tu sparirai dalla terra. Ti conservo in vita per dimostrare in te la mia potenza, e perché il mio nome sia celebrato in tutta la terra”. (Esodo 9: 14-16, Ti) Geova rivela qui il proposito di suscitare i suoi testimoni perché dichiarino e proclamino la sua fama o nome in tutta la terra prima della distruzione di tutti i nemici. Il suo Testimone principale è Colui che costituisce Messia o Unto Re nel suo governo teocratico.