Libri biblici

Ezechiele

"Or avvenne l’anno trentesimo, il quinto giorno del quarto mese, che, essendo presso al fiume Kebar, fra quelli ch’erano stati menati in cattività, i cieli s’aprirono, e io ebbi delle visioni divine. Il quinto giorno del mese (era il quinto anno della cattività del re Joiakin), la parola dell’Eterno fu espressamente rivolta al sacerdote Ezechiele, figliuolo di Buzi, nel paese dei Caldei, presso al fiume Kebar; e la mano dell’Eterno fu quivi sopra lui". - Ezech. 1:1-3

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Daniele

Questo libro porta il nome del suo scrittore. Benché nel libro non ci sia alcuna diretta dichiarazione che Daniele, il cui nome significa "Dio è giudice" o "giudice di Dio", lo scrisse, nessuno lo mette in dubbio.

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Osea

Col libro di Osea cominciano gli scritti dei dodici profeti chiamati comunemente “minori”. Essi sono minori soltanto per la loro lunghezza, non certo per il loro contenuto o significato. Questi scritti costituiscono gli ultimi dodici libri delle Scritture Ebraiche, secondo la disposizione della Versione Riveduta. Ciascun libro porta il nome del profeta che lo scrisse e di cui contiene le parole, come i libri dei profeti “maggiori” Isaia, Geremia ed Ezechiele.

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Gioele

GLI individui non sono importanti, neanche quelli impiegati da Geova Dio come suoi profeti e messaggeri. Questa verità è ripetutamente messa in risalto nello studio dei libri profetici della Bibbia.

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Amos

Amos non fu addestrato nel collegio o scuola teocratica dei profeti fondato da Samuele. Egli fu chiamato da Geova all’incarico profetico dalla sua condizione di pastore e raccoglitore di frutti di sicomoro in Tekoa di Giuda.

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Abdia

Il libro di Abdia è il più breve delle Scritture Ebraiche. È troppo breve per giustificare una divisione in capitoli, ma è semplicemente diviso in ventuno versetti.

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Giona

La strana avventura di Giona nel ventre di un enorme pesce per tre giorni e tre notti è una delle storie più note della Bibbia.

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Michea

Il primo versetto della profezia di Michea ne costituisce la breve introduzione: “La parola dell’Eterno che fu rivolta a Michea, il Morashtita, ai giorni di Jothan, di Achaz e di Ezechia, re di Giuda, e ch’egli ebbe in visione intorno a Samaria e a Gerusalemme”.

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Nahum

Il significato del nome Nahum è “consolazione” o “conforto”, ma il messaggio che egli pronunciò e scrisse fu tutt’altro che una consolazione o un conforto per quelli ai quali principalmente si riferiva. Anzi, è definito un carico, il “carico di Ninive”.

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Habacuc

Habacuc 1:1 dice: “Oracolo che il profeta Habacuc ebbe per visione”. Habacuc, il cui nome significa “abbraccio (d’amore)”, viene così identificato come profeta, e annunciatore d’una profezia carica di future calamità.

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