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Autenticità della Bibbia
Geova continua a fornire al suo popolo del patto la prova corroborativa che la Bibbia è la Sua autentica Parola di verità, e non la parola dell’uomo. Sin dai tempi antichi i libri canonici sono stati ricevuti dai Giudei come libri ispirati e documenti completamente degni di fiducia. La veracità della narrazione scritturale è stata confermata dall’unanime testimonianza di quella nazione, sebbene una grande porzione di essa sia un memoriale della loro ripetuta disubbidien-za, infedeltà, e apostasia all’idolatria religiosa cadendo nelle mani dei loro nemici. Gli scrittori confessano, con ogni franchezza e umiltà, le loro manchevolezze; non risparmiano nessuna creatura. Essi furono fedeli testimoni di Geova; soffrirono e perfino morirono per la sua verità. Apparenti discordanze potrebbero imbarazzare il lettore superficiale; ma scompaiono con un esame riverenziale e scrupoloso. Gli Israeliti contemporanei degli scrittori, sia delle Scritture Ebraiche che di quelle Greche, accettarono sempre ciascun libro come un verace racconto degli avvenimenti.
La storia profana conferma la narrazione biblica in quanto all’uso di nomi e biografie di personaggi storici, e conferma anche i nomi e le ubicazioni dei luoghi storici. Per esempio, c’è un’abbondanza di testimonianza profana che corrobora la narrazione dei Vangeli, e alcune testimonianze provengono da storici anticristiani. Fra tali storici e scrittori del primo e secondo secolo sono Giuseppe Flavio, Tacito, Svetonio, Plinio il Giovine, Luciano, Flegetonte Tralliano, Celso e Numenio. Tutti questi attestano il fatto che durante il regno dell’imperatore Tiberio Cesare visse un uomo chiamato Gesù Cristo; che fu un individuo straordinario il quale faceva grandi miracoli; che fu messo a morte per ordine di Ponzio Pilato; che alla sua morte ebbero luogo un’oscurità e un terremoto fenomenali; che i suoi insegnamenti si diffusero rapidamente, e che attirarono molti seguaci malgrado la persecuzione.
Ripetutamente scoperte archeologiche hanno mostrato la veracità del memoriale biblico e hanno chiuso le bocche diffamatorie degli “alti critici” e degli atei. Antichissime prove secolari, mediante iscrizioni monumentali, monete, ruderi di città, e numerose altre antichità scoperte, si uniscono tutte per confermare la Bibbia. È notevole che piante, animali, uccelli, pesci e insetti menzionati nella Bibbia sono stati trovati precisamente in conformità alle piante e agli animali delle regioni indicate. Infatti, anche l’ordine della creazione com’è riportato nel primo capitolo di Genesi è corroborato dalla geologia. Certe specie di piante e di animali sono trovate in particolari strati o masse rocciose, e per la formazione di questi strati i geologi stabiliscono un certo periodo di tempo. L’ordine secondo il tempo che gli scienziati calcolano per la creazione di certe forme di vita corrisponde precisamente all’ordine stabilito dal racconto della creazione riportato in Genesi. Naturalmente, gli scienziati, che rivaleggiano l’un l’altro per acquistare fama, stabiliscono date fantastiche circa le loro scoperte; ma ciò che è essenziale è che le prove della creazione trovate nelle rocce della terra concordano con il racconto scritto in Genesi. E perché non dovrebbe essere così? Il Creatore dell’una è l’Autore dell’altro. Entrambe le prove sono veraci, sebbene interpretate male dagli scienziati e dagli ecclesiastici.
Tutti i precedenti fatti costituiscono buone e convincenti prove dell’autenticità della Bibbia. Ma c’è ancora una prova molto superiore: il migliaio di esattissimi adempimenti delle profezie bibliche su piccola e grande scala che confermano inconfutabilmente le Scritture come storia ispirata scritta in anticipo. Gli uomini non possono predire gli avvenimenti, neanche un giorno prima: “Non ti vantare del domani, poiché non sai quel che un giorno possa produrre”. (Prov. 27:1) Ma, “a Dio è nota fin dall’eternità l’opera sua”. Mediante questa sua preconoscenza Geova ha benedetto l’uomo annunciando “fin da principio le ultime cose, e molto tempo avanti le cose non ancor fatte”. Egli ha ispirato gli uomini a scrivere queste profezie nella sua Parola, uomini che non sapevano essi stessi di che scrivessero. (Atti 15:18, Ti; Isa. 46:10, Ti; 2 Piet. 1:20, 21; 2 Tim. 3:16, 17; Dan. 12:4, 8, 10; 1 Piet. 1:10-12) Tutti gli uomini sono fallibili; malgrado la loro possibile onestà le loro parole non sono sempre autentiche. I versetti succitati, però, dimostrano che tali uomini non furono gli autori della Bibbia, ma che furono semplicemente adoperati come segretari dell’Autore, Geova Dio. Ed Egli è infallibile!
Se, in adempimento della profezia biblica, i fatti fisici si sono avverati, costituiscono la più convincente evidenza indiretta dell’autenticità della Bibbia, la persona di mente ragionevole è soddisfatta e la fede è saldamente stabilita. (Giov. 14:29) Innumerevoli profezie bibliche sono state adempiute. Molti drammi profetici si stanno oggi adempiendo in modo notevole. Ma lo spazio non ci permette di considerarli qui nei loro dettagli. Quindi l’argomento sarà abbreviato per adattarsi allo spazio limitato. Certe profezie registrate nelle Scritture Ebraiche, che furono scritte molti secoli prima della venuta di Gesù, saranno irate per dimostrare come furono adem-piute da Gesù, fornendo così la prova che egli era il Messia, il Cristo. Le sue parole profetiche saranno poi citate, e avvenimenti moderni, verificatisi dopo diciannove secoli, saranno indicati come adempimenti. Ciò stabilirà che Gesù è il Messia e che la sua parola è verace e degna di fiducia. Quindi tutti dovrebbero essere pronti a riconoscerlo come testimone fedele e dovrebbero accettare la sua testimonianza sull’autenticità della Bibbia.